Papà Stiles, raccontaci una storia

SAFE- Missione 5: Unità Aristoteliche

Parole: 941

 

Stavano preparando il gyudon. Era uno dei pezzi forti della cucina di Stiles. La dove Derek era incaricato delle ricette più classiche, Stiles era quello che sperimentava, mischiando ingredienti e passando ore a parlare con i cuochi locali quando andavano in vacanza.

Il gyudon era stato una conquista del suo ultimo viaggio in Giappone per lavoro. Non gli capitava spesso di viaggiare per lavoro ma a volte non riusciva a evitarlo.

Odiava stare lontano dalla sua famiglia, ma quel piccolo hobby se non altro lo tirava un po’ su, pensare che al suo ritorno gli avrebbe cucinato qualcosa si delizioso lo rendeva felice.

Aveva molta fiducia in questa ricetta, se conosceva le sue bestioline soprannaturali lo avrebbero adorato.

Derek era al suo fianco. 

Erano sempre molto impegnati con il lavoro e i loro figli, ma quando potevano cucinavano insieme. Erano entrambi affezionati alla complicità che scaturiva dal fare qualcosa insieme, passarsi le cose, sfiorarsi le dita, occasionalmente rubarsi un bacio solo per sentire il coro di versi disgustati dei bambini che facevano i compiti sul tavolo.

Quella sera Derek era assegnato alle cipolle. Era la sua punizione per aver proibito a Stiles di vedere la nuova serie di Vox Macchina fino al fine-settimana. Stiles sapeva che era per il suo bene perché altrimenti avrebbe passato la notte insonne e poi avrebbe rischiato di farsi uccidere al lavoro.

Ma era un dettaglio insignificante.

Il gyudon fu un successo. Soddisfò sia la fame implacabile di Alex che i gusti un po’ più schizzinosi di Robin.

“Davvero hai visto Godzilla?” Gli chiese Robin tirandogli una manica.

“Assolutamente si, ma è più alto in foto.” Disse Stiles come se nulla fosse. Si divertiva a mettere sempre dei dettagli fantastici nei suoi viaggi e ogni volta che tornava i bambini lo riempivano di domande.

“Avanti piccole pesti. A lavarsi i denti e a letto.” Disse Stiles rincorrendoli verso il bagno mentre Derek sparecchiava.

“Ci racconti una storia?” Sentì chiedere ad Alex dalla cameretta che condividevano.

“Ve lo stavo per chiedere io!” Disse Stiles entusiasta, adorava l’ora della favola anche più dei loro figli. “Cosa volete sentire? qualche legenda giapponese? Ne so una sulle volpi che si sposano. O magari la storia di come un angelo e un demone hanno fermato l’apocalisse? Quella è la fine del mondo!” 

Derek sorrise risciacquando i piatti. Nella loro casa non era mai stata raccontata una favola noioso come Cenerentola.

“No, una storia di te e papà!” Disse Robin con Alex che gli faceva il coro.

“Oh, le mie preferite. Volete sapere di quando ho ingannato l’FBI per salvare vostro padre da una retata? O quella sui due lupi che potevano fondersi?” 

“No, no.” Disse ancora Robin. “Quella della piscina.”

“Si quella con il Kamina!” Esclamò Alex.

“Si chiama Kanima, va bene, postazioni da favola. Alex spegni la luce grande. Robin passami quella coperta.” Un po’ di trambusto fu seguito da un silenzio rotto solo dalla voce di Stiles che ripercorreva quegli eventi lontani in una versione adatta ai minori che Derek conosceva fin troppo bene.

Silenziosamente si avvicinò alla stanza della cameretta dove i due bimbi erano accoccolati vicini sul materasso poggiato in terra. Quando li avevano adottati era divenuto subito chiaro che non gli piaceva dormire divisi. Inoltre ricreare una specie di nido con cuscini e coperte si era rivelato una mossa vincente contro i loro traumi. Li faceva sentire più al sicuro e Derek aveva ringhiato all’assistente sociale che aveva provato a dirgli che non era normale.

Stiles era seduto a sua volta sul materasso gesticolando nel mimare la storia. 

“E poi ho dovuto lasciare la presa.” Disse con voce drammatica. Robin afferrò la mano ad Alex che lo abbracciava da dietro e la bambina la strinse forte trattenendo il respiro. “Ma poi preso il telefono ho chiamato aiuto. Quando finalmente il mostro è scappato ho eroicamente trascinato fuori il corpo paralizzato di vostro padre e salvato tutti!” Concluse trionfante. 

I due bambini si rilassarono già con gli occhi intontiti dal sonno e Derek s’inginocchiò a sua volta per terra per dargli un bacio ognuno prima di spegnere la luce e lasciarli riposare.

“Finalmente!” Disse Stiles entusiasta. “Finalmente è venerdì e i bambini sono a letto. Spero che sei pronto a fare nottata perché non ti alzerai da quel divano finché non finisce l’ultimo episodio!” Disse Stiles spingendolo verso la sezione lunga del loro divano.

Derek si accomodò lasciando spazio a Stiles per sdraiarsi di fronte a lui. 

“Il romanticismo è proprio morto.” Disse divertito. “Una volta quando mi facevi queste minacce c’erano molti meno vestiti coinvolti.”

“Quello me lo tengo per la prossima volta che i bambini vanno da mio padre.” Disse Stiles allungando il collo per baciarlo.

Ci misero diversi minuti a iniziare la visione presi da quel momento d’intimità che non riuscivano più a concedersi poi tanto spesso.

Quando finalmente la sigla di Amazon Prime finì per lasciare posto al cartone ispirato a Critical Role, Stiles stava letteralmente vibrando.

Derek si mise comodo stringendolo a se e inspirando. L’odore felice e soddisfatto del suo compagno lo rilassava sempre e accoccolarsi su quel divano a vedere qualcosa era diventata una tappa fissa dei loro venerdì sera.

Quando il respiro di Stiles si quietò fino a prendere un ritmo regolare Derek spense la televisione. Com’era prevedibile la stanchezza lo aveva infine raggiunto e non era riuscito ad arrivare in fondo al terzo episodio. 

Aveva resistito anche più del solito.

Derek tirò la coperta che aveva preparato appositamente sullo schienale sopra di loro e si rilassò cadendo lentamente addormentato al suo confortante del battito del cuore di Stiles e dei loro due cuccioli.

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