Palloni blu

SAFE – Missione 5: Unità Aristoteliche.

Parole: 2125

La tensione si poteva tagliare con la lama di un coltello. La maggior parte della squadra, incluso l’allenatore Finstook, avevano attribuito il nervosismo delle loro punte al match imminente ma non potevano sbagliarsi più di così.

Ovviamente Stiles e Derek erano concentrati e volevano assolutamente vincere. Si sarebbe potuto dire che volevano vincere più di ogni altra cosa infatti. Persino del sesso.

Avevano iniziato la stagione come una squadra sconosciuta. Quando il coach aveva preso in squadra la matricola allampanata e lo studente perennemente arrabiato che si era appena trasferito da un’altra scuola lo aveva fatto quasi per mancanza di opzioni. Il club stava morendo e aveva accettato il consiglio del suo capitano di far entrare in squadra il suo migliore amico e un ragazzo alto e spaventato dalla sua ombra che sembrava aver adottato. Invece il teppistello con la giacca di pelle era stato un regalo del preside Deaton, che impassibile come sempre gli aveva detto che le attività sportive erano ottime per aiutare l’integrazione dei nuovi studenti.

Ma non aveva opzioni. Dopo che i senior si erano diplomati l’anno prima era rimasto con solo due giocatori in squadra: Jackson,che per quanto forte peccava di manie di protagonismo, e Scott che era un team player come pochi ma senza team non sarebbe andato lontano.

Così aveva preso quei tre sfollati in squadra ed era avvenuto l’impossibile. Avevano iniziato a vincere. In particolare il teppistello e l’amico di McCall si erano rivelati una combo mortale. Era come se si leggessero nel pensiero.

Nella sua lunga vita da allenatore non aveva mai visto due giocatori capirsi così al volo. Si muovevano come uno e la loro dinamica era unica.

Però era evidente che anche loro stessero iniziando ad accusare colpi perché si stavano vestendo vicini ma praticamente muti. Pareva anche evitassero di guardarsi mentre smessi i vestiti prendevano le divise.

Stiles allungò la mano alla cieca rifiutandosi di guardare Derek. Non poteva farcela. Una settimana prima gli era sembrata una buona idea proporre alla squadra l’astinenza fino alla finale. Si sarebbero concentrati meglio e avrebbero vinto. Poi avrebbero potuto sfogarsi.

Quello che non aveva calcolato erano gli effetti collaterali. Quella con Derek non era una vera e propria relazione. Si erano letteralmente saltati addosso dopo la prima partita importante che avevano vinto. L’adrenalina era tanta e gli ormoni non aiutavano. Solo che poi non si erano fermati. Non ne avevano mai parlato e non avevano dato un nome alla cosa.

Ma Derek aveva pestato un tipo che aveva fatto un commento a mezza bocca su Stiles e quest’ultimo aveva rovesciato un’aranciata in testa ad una cheerleader che faceva il filo a Derek. E così erano andati avanti. Senza ti amo o cene romantiche. Ma Derek adesso passava a prendere Stiles tutti i giorni e lo stava a sentire quando alle tre di notte e dopo dieci caffè gli spiegava uno schema ispirato ad una partita di bliztball che aveva fatto. 

Non avevano anniversari o altre ricorrenze ma Derek gli aveva dato uno dei suoi tacos a San Valentino e Stiles si era fatto trovare in bagno colo la sua giacca di pelle indosso.

E nient’altro.

Quella settimana di castità però stava turbando il loro equilibrio. Erano passati dallo scopare quasi tutti i giorni al celibato e Stiles pensava sarebbe uscito di testa.

Non aveva molta esperienza nel campo ma si era convinto che Derek gli avesse rovinato qualunque altro uomo. La loro intesa a letto era anche meglio di quella che avevano sul campo se possibile e venirne privato all’improvviso gli aveva creato immensi problemi. 

Come ora. Dove si rifiutava di guardare nella sua direzione perché sapeva che Derek era nudo e voleva evitare di ritrovarsi in campo con un durello.

Fu il basso ringhio ad avvertirlo.

“Stiles…” Disse Scott in tono di avvertimento. Stiles si voltò senza capire e lo trovò che guardava il suo petto. Abbassò gli occhi e si rese conto che la maglia invece del solito 14 recava un grosso 01 sul davanti.

Derek gli arrivò addosso prima che potesse accorgersene. Spingendolo contro gli armadietti lo sollevò di peso baciandolo. Stiles gemette forte quando le forti mani si chiusero sui suoi glutei. 

Era pazzo. Non c’era altra spiegazione. 

Derek aveva un kink per vederlo con i suoi vestiti. Stiles aveva ipotizzato che fosse tipo un istinto animale e Derek se lo era scopato sul bancone di chimica solo perché Greenberd gli aveva rivolto la parola a mensa. 

Derek gli morse la gola duro contro di lui e Stiles gemette a bocca aperta.

La doccia gelata li fece urlare di sorpresa.

Finstook stava con un espressione disgusta e un colorito tendente al verde a guardali. Aveva la bocca splancata e aveva ancora in mano l’estensione della doccia con il quale li stava innaffiando.

“Un po’ di controllo voi due. Quello che fate sotto gli spalti non minteressa ma vi voglio concentrati. Adesso fatevi una doccia fredda e finite di preparvi. Io mi devo sciacquare gli occhi con l’acido.” Disse urlando. “In due box diversi.” Si urlò sopra una spalla. 

“Dopo la partita non ti lascerò andare per una settimana.” Gli disse Derek aprendo l’acqua gelita nel box di fronte a lui. 

“Amico, se riesco a camminare la settimana prossima mi trovo un altro.” Lo minacciò Stiles e Derek gli lanciò una bottiglietta di bagnoschiuma che schivò fuggendo fuori dalla doccia.

“Non faremo MAI più questa cosa.” Disse Jackson livido. 

“Mi trovi completamente d’accordo.” Convenne Scott facendo gli occhi languidi a Isaac.

Vinsero la partita di 120 punti.

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