Le nove gioie di Mnemosine

Cow-t 10. SAFE. M2. Prompt: Mitologia Greca e Romana.

Uno potrebbe pensare che crescere nove figlie da madre single poteva essere un suicidio.
Eppure Mnemosine era decisamente in vita e in buona salute mentre entrava a scuola per il saggio delle sue piccole.
Un mormorio l’accompagnava al suo ingresso come sempre, oer qualche motivo gli altri genitori trovavano disdicevole che una donna sola crescesse ben nove figlie, ma la cosa non la toccava più di tanto.
Tra le mani teneva la sua preziosa macchina fotografica, l’unico vezzo che si concedeva e per cui non badava a spese. Ne aveva una collezione di cui andava molto fiera da alcuni vecchi apparecchi d’epoca alle più moderne reflex. Aveva persino alcuni apparecchi della Polaroid per le foto insantanee.
Ma quello che la gente faticava a capire era che il suo vero tesoro erano le foto. Gli infiniti ricordi che catturava con una dedizione quasi ossessiva, memorie preziose che rimanevano sospese nel tempo sulla pellicola.
La sua prima tappa era nell’area delle esposizioni. Era fiera di come le sue bellissime figlie andassero d’accordo e non era raro che lavorassero insieme preparando progetti misti ce fondessero le loro passioni. In questo caso in particolare le piccole Clio e Urania avevano preparao una bellissima ricerca sulla storia delle missioni Apollo che avevano portato l’uomo sulla Luna, unendo la passione per la storia di Clio con l’entusiasmo di Urania per l’astronomia.
I professori avevano apprezzato particolarmente la loro originalità e la coccarda del primo premio faceva bella mostra di se appesa al loro cartellone modulare.
Subito dopo tutte e tre, insieme a Tersicore presero posto davanti al palco per gli spettacoli delle loro sorelle. Thalia e Melpomene, come spesso accadevano avevano messo insieme un duetto di commedia e tragedia, ormai da un anno portavano avanti un progetto in cui mischiando varie parti delle tragedie di Shakespeare creavano una nuova opera con tratti tanto comici quanto tragici. Poteva sembrare una cosa semplice ma nascondeva ore di ricerca e infiniti tentativi, la loro camera era completamente sommersa dalle note sui loro progetti.
Di seguito vennero Calliope e Euterpe. Il loro progetto era una novità, le due ragazze avevano avuto l’idea durante l’estate e la stavano ancora sviluppando ma prometteva bene: si trattava di rielaborare alcuni passaggi poetici famosi sia alla poesia epica che alla lirica, mischiando i due stili. Il pubblico ne rimase sorpreso e Mnemosine sentì il cuori esplodere di orgoglio per le sue brillanti figlie.
L’ultima esibizione di quella mattina era di Erato e Polimnia. Il loro numero si svolgeva su due livelli. Davti Erato declamava versi di poesia amorosa, bellissimi e strazianti, dietro Polimnia ne mimava una versione molto comica ed esagerata facendo finta di nulla quando la sorella si voltava a guardarla. Quando uscirono in scena il publico era in lacrime dalle tante risate e gli applausi andarono avanti per un bel po’.
Sfortunatamente l’ultima delle sue figlie, appassionata di danza non aveva trovato modo di esprimersi in ambito scolastico. La scuola non supportava un programma di danza ma Mnemosine non aveva esitato a cercarle una palestra che le permettesse di seguire la sua passione. Il suo saggio sarebbe stato a fine mese e non vedeva l’ora di catturare anche quel momento con la sua macchina fotografica.
Ovviamente c’erano giorni difficili, ma sbiadivano presto nei mille ricordi felici che aveva delle sue bambine.

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