Family oath

Cow-t 10. SAFE. M2. Prompt: Mitologia Greca e Romana.

Tutto taceva in modo innaturale fra i grandi alberi nella parte più profonda della foresta. Non si udivano versi di animali o frusciare di foglie, era quasi come se anche il vento stesse trattenendo il fiato, troppo intimorito per addentrarsi in quelle radure.
Il fogliame era così fitto che i raggi della luna ne rimanevano oscurati; ma non era certo un problema per la ragazza che immobile attendeva arrampicata su un grosso ramo.
I suoi occhi allenati scrutavano l’oscurità nei dintrorni senza sosta, il suo respiro lento e controllato la faceva quasi sembrare priva di vita.
Ma dentro di lei il sangue ribolliva. Callisto era pronta ad aspettare tutta la notte se necessario, e così suo fratello Nictimo che la ragazza riusciva a mala pena ad intravedere acquattato fra i cespugli con il viso coperto di macchie per mimetizzarsi e il fucile puntato verso un punto preciso, secondo il loro piano.
Le lunghe ore notturne si trascinarono lente prima che finalmente udissero il suono che stavano attendendo.
Un ululato squarciò l’aria. Callisto si tese, era ora.
Nictimo non aveva mosso un muscolo, per il loro piano era fondamentale che la sua presenza rimanesse celata. Callisto scavalcò il ramo e atterrò in terra con un tonfo, non più obbligata a fare silenzio, al contrario aveva bisogno che il mostro si accorgesse di lei.
Infatti com’era prevedibile, nel giro di pochi minuti una grossa creatura fece irruzione nella radura grugnendo. Era alto anche se procedeva incurvato, il corpo, coperto di irta peluria era grottesco e il muso allungato con le orecchie a punta richiamava il muso di un lupo anche se aveva ben poco a che sparitire con il nobile animale.
Rapidamente la bestia individuò Callisto e ruggì infuriata.
Con un balzò poderoso attraversò la radura e la ragazza rotolò di lato con un’imprecazione. La loro trapola era in messo allo spazio creato dai tronchi, la loro unica possibilità era che riuscisse ad attirare la belva in posizione senza farsi uccidere.
Prendendo la rincorsa balzò a sua volta sorvolando il terreno infido, sfortunatamente all’atterraggio qualcosa andò storto e sentì un dolore lancinante alla caviglia che la portò a rotolare con un grido.
La bestia avanzò su di lei pronta a ucciderla ma era troppo tardi.
Con uno scatto la trappola si mise in moto e diverse e reti e funi si strinsero intorno al mostro spuntando fuori dai loro ripari sotto le foglie secche.
La bestia si agitò cercando comunque di avanzare verso la ragazza che strisciava all’indietro trascinando la gamba infortunata.
Concentrata su di lei non si accorse del puntino rosso che gli era apparso in mezzo agli occhi iniettati di sangue.

Una serie di mormorii sorpresi seguì l’avanzare incerto delle due figure nell’accampamento dei cacciatori di Diana.
Callisto procedeva appoggiandosi al fratello per non poggiare il peso sul piede destro. Il loro avanzare si arrestò solo quando furono difronte al capo della spedizione, niente meno chela stessa Diana.
“Ce l’abbiamo fatta,” ansimò Nictimo aiutando sua sorella a stare in piedi.
Diana accettò le sue parole stringendoli in un breve abbraccio prima di indirizzarli verso la loro tenda a curarsi e riprendersi dalla feroce lotta.
“Perchè era tanto importante per loro?” Chiese una cacciatrice ad Diana.
“Quel lupo, Licaone, era un tempo un essere umano come tutti gli altri, prima che, morso da un lupo mannaro impazzisse e uccidesse tutta la sua famiglia.” Disse l’anziana cacciatrice, lo sguardo perso sulla coppia che si allontanava. “Solo i due figli più piccoli sopravvissero, cresciuti giurarono che avrebbero messo fine alle sofferenze del padre impedendogli di fare altre vittime innocenti. Si sono allenati duramente e sono entrati in un corpo di cacciatori scelti, ma solo finalmente sono riusciti a portare a termine il loro giuramento.”

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