Ex Tempore

Cow-t 10. M5. Safe.
Parole: 333.
Prompt: Latino.
Fandom: Merlin.
Le trombe risuonavano in tutta Camelot annunciando il giorno di festa. Il regno aveva affrontato tempi bui ma ormai era tutto finito. Il loro magnifico sovrano Re Artù li aveva condotti attraverso l’oscurità verso la luce e ora tutto il popolo festeggiava. Nobili e plebei insieme, cavalieri e contandini che si versavano il vino a vicenda.
La potente risata del re risuonaa mentre quello strano sovrano dal volto giovane di un ragazzo ma le spalle larghe di un uomo attraversava I saloni della festa salutando vecchi amici, stringendo mani e baciando bambini.
In quel marasma il biondo individuò una figura che stava in disparte, come sempre d’altronde.
“Merlino!” Tuonò sedendosi vicino al suo servitore.
Il moretto gli regalò uno dei suoi soliti sorrisi sghembi.
“Vostra maestà.” Disse befferdo, ma poi si rabbuiò abbassando lo sguardo sul suo boocale. “Se volete che sparisca lo capisco.”
Artù soppesò le sue parole appoggiandosi al muro. Era interessante vedere come diverse persone nella sala guardavano verso di loro e si muovevano come per venire ad omaggiare il re ma poi desistevano o venivano fermati da altri.
Merlino era il suo servitore agli occhi di quella gente. Eppure sembrava che ogni singola anima di Camelot fosse consapevole dello strano prapporto che li legava. Artù sarebbe morto.
“Merlino, non mi hai mai dato del voi in vita tua, non inizare adesso che mi dai I brividi.”
Merlino lo guardò interrogativo con una punta di speranza e Artù sospirò.
“Io ho una spada, e posso usarla per uccidere un uomo o per salvarlo, è solo uno strumento, ma chi la impugna può fare la differenza. Non so se mi spiego.”
Marlino annuì lentamente poi il sorriso beffardo tornò.
“Sei sembrato quasi saggio per un istante.” Disse e Artù lo fulminò. Merlino scattò in piedi schizzando fuori dalla sua portata.
“Ho cambiato idea!”
“Troppo tardi.” La folla si allargò davanti a quella scena familiare.
Camelot avrebbe avuto nuove sfide in futuro, main quel momento luminoso nell’eternità il regno era in pace.

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