Confessioni di un omicidio – Rachel Moore

Questa storia partecipa al cowt 8, quinta settimana, prompt:  “Solo uno morirà stanotte” (Sirius Black, Harry Potter) FIGHT RUBY!

Raccolta: Confessioni di un omicidio

“Adesso interroghiamo Rachel Moore. Signorina Moore, lei era la moglie di Nathan Moss dico bene?”

“Un matrimonio vorrebbe dire un atto consensuale cosa che non è stata, quindi la pregherei di chiamarmi signorina Moore”

“In che senso non è stato consensuale, non possono avervi sposati se non avete detto si ad un certo punto”

“Facciate poco lo spiritoso, sono stata costretta a sposare Moss non vuol dire che io abbia acconsentito”

“Lei non voleva sposare il signor Moss?”

“Io non volevo sposarmi e basta, ho sempre desiderato prendere i voti e la mia famiglia ne era ben consapevole, così come il signor Moss, devo averglielo ripetuto centinaia di volte”

“Ah, quindi la vostra famiglia non voleva lasciarvi seguire la vostra vocazione?”

“Al contrario, mi sostenevano ed era stato deciso che avrei preso i voti dopo il mio prossimo compleanno”

“Credo mi sfugga qualcosa”

“Le sfugge che verme infame fosse Nathan Moss. Credo che sia iniziato tutto circa sei mesi fa, per motivi che non conosco e non m’interessano Moss ha passato diversi anni all’estero tornando in città solo di recente e in una sera primaverile mi ha incontrata ad una festa da ballo. In genere rifuggivo questo tipo di avvenimenti mondani ma era il debutto della mia giovane sorella e non potevo lasciarla sola; così mi trovavo in disparte sperando che finisse in fretta. Moss aveva bevuto troppo e iniziò a importunarmi; per qualche strana ragione era convinto che il mio rifiuto non fosse reale, ma solo una specie d’invito a cercare di convincermi, quando mi mise le mani intorno ai fianchi gli tirai uno schiaffo e scappai. Ma i miei guai non erano finiti. Moss si presentò qualche giorno dopo a casa mia con dei fiori dicendo di volersi scusare e incolpando l’alcol, mio padre lo fece entrare e anche io era abbastanza decisa a perdonarlo: dopotutto errare è umano. Sfortunatamente le intenzioni di Moss erano ben altre. Ricevuto il perdono chiese a mio padre cosa voleva in cambio della mia mano. Ho appreso in seguito che non era mai stato rifiutato da una donna e questo nella sua testa significava che ero quella con cui sistemarsi. Ovviamente i miei genitori non gli diedero corda e lo mandarono via. Neanche questo bastò a fermarlo. Come probabilmente saprà, Moss era incredibilmente ricco e in breve tempo comprò il palazzo dove abitavamo iniziando a ricattarci. Datò che non bastò acquistò ad un prezzo ridicolo anche la piccola compagnia dove lavora mio padre e minacciò di licenziarlo e buttarci tutti in mezzo ad una strada. Capisce che non potevo fare questo alla mia famiglia, così ho finito per acconsentire alle nozze”

“Non so che dire, perché non vi siete rivolti alle autorità?”

“Lo abbiamo fatto, ci hanno detto che non aveva infranto la legge in nessun modo”

“Mi perdoni la domanda indelicata, ma devo chiederglielo, ha avuto complici nell’omicidio?”

“No, avere complici avrebbe presupposto una premeditazione, ma così non è stato. Mi ero rassegnata al mio destino ma quella notte quando mi si è avvicinato dopo le nozze non ce l’ho fatta, l’ho colpito con una lampada e il resto lo sa”

“Ha chiamato la polizia e si è costituita”

“Passerò il resto dei miei giorni cercando di espiare questo peccato, non desidero altro”

“Molto bene, portatela via”

 

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