Chi ha incastrato Molly Lancelot?- Capitolo 1

Cow-t 10. M6. SAFE.
Parole: 1701.
Prompt: L’imprevisto dietro l’angolo.
Fandom: Originale.
Gli invitati erano accorsi numerosi alla raffinata festa alla villa dei Price, voci di corridoio dicevano che il nobile Lloyd Price quella sera avrebbe infine annunciato il suo fidanzamento con la giovane Molly Lancelot e nessuno voleva mancare. Alcuni già lo definivano l’evento sociale dell’anno.
Le decorazioni poi lasciavano poco spazio ai dubbi, sembrava che le due famiglie non avessero badato a spese per l’organizzazione. Attendenti in livrea color crema accoglievano gli ospiti all’ingresso annunciandoli a gran voce. Un occhio attento poteva notare come tutte le uniformi degli inservienti fossero confezionate su misura appositamente per l’occasione, sicché i colori delle due famiglie venissero richiamati nei piccoli dettagli intrecciandosi insieme ad un’occhiata più vasta. L’argento, da sempre dominante nel blasone araldico dei Prince, era presente ovunque, dall’orlo ricamato delle tovaglie ai maestosi drappi che ricadevano dal soffitto. In forma più delicata invece appariva il lilla, colore che Lloyd aveva reclamato come proprio in una sorta di legge non scritta. Esso faceva capolino dal taschino dei maggiordomi come fazzoletto ornamentale e nei nastri delle cameriere, che per l’occasione portavano i capelli intrecciati. Lilla erano i tovaglioli e la glassa dei dolci, come a sottintendere che l’influenza dei Prince non conoscesse limiti; o come a sottindere che di limiti non ce ne fossero per chi possiede abbastanza ricchezze.
Nulla di tutto ciò risultava inaspettato ad una festa dei Prince, erano il genere di famiglia che non rinuncia a ricordare la propria ricchezza al prossimo neanche in un’occasione mondana. Avevano un’ossessione maniacale per lo sfarzo elegante, se così si può chiamare: tendenza facilmente intuibile con una passeggiata nel giardino interno. Il luogo, già meraviglioso grazie alle assidue cure di un plotone di giardinieri, era stato a sua volta addobbato per l’occasione. Nastri di diversi tessuti, dei colori tematici erano stati intrecciati ad alberi e cespugli; sull’angolo dello stagno, tra i rami di un salice erano stati nascosti dei piccoli campanelli, in modo che il loro tintinnio risuonasse nella notte ad ogni soffio di vento. Vasi di rose color crema erano stati posizionati in modo strategico ovunque, al punto che poteva quasi sembrare avesse nevicato. Sul bordo della fontana alcune candele rendevano l’atmosfera fiabesca e un paio di valletti sostavano nelle vicinanze pronti a riaccendere prontamente, qualora il vento le spegnesse, ogni minimo detteglio era studiato.
Eppure anche questo non era inaspettato.
No; l’elemento di novità quella sera era l’azzurro.
Il colore simbolo dei Lancelot.
Esso si presentava in modo timido ma deciso vicino ai colori dei Prince, nelle tinte più accese delle candele ma anche in tonalità delicate nei fiori da interno, che ornavano mobili e centrotavola.
Il messaggio era chiaro.
Quella sera, due famiglie sarebbero diventate una.
Ignara di tutto questo sottotesto, Molly ammirava lo splendido vestito di seta regalatole da Lloyd da indossare alla festa. Era lilla, neanche a dirlo; ma l’ingenua ragazza si era semplicemente detta che al suo promesso piaceva quel colore su di lei. Non poteva immaginare che agli occhi dei loro ospiti avrebbe significato ben altro: Molly, e quindi il vasto patrimonio dei Lancelot adesso erano di proprietà dei Prince.
Per lei era solo uno dei più bei vestiti che avesse mai visto, con lo scollo a cuore, secondo la moda del momento, e morbide balze di tulle che le ricadevano dai fianchi fino al terreno. Le sembrava quasi di essere avvolta in una nuvola.
“Cara sei pronta?” le chiese su madre entrando dopo aver bussato delicatamente.
“Si madre, stavo controllando i capelli” la madre le sorrise posizionandosi dietro di lei, con fermaglio le sistemò una ciocca ribelle ritoccando qui e lì la sua complicata acconciatura. La governante aveva passato buona parte di un’ora a spazzolare i suoi ricci, intrecciandoli con piccoli fiorellini candidi.
“Andiamo, questa è la tua grande serata, Lloyd ti attende per il vostro ingresso.
La stanza dava su un piccolo corridoio, riccamente decorato con quadri e tappeti. In fondo l’aspettava il suo amato Lloyd, bellissimo come sempre; indossava un completo scuro a coda con una camicia di lino lilla abbinata al vestito di lei.
“Mia cara siete meravigliosa, sono lieto abbiate deciso di indossare il mio dono”
“Ma certo Lord Prince, vi ringrazio per questo regalo stupendo”
“Non ditelo neanche, per la futura Lady Prince solo il meglio” le s’inchinò porgendole il braccio nella perfetta immagine del gentiluomo che era. Molly poggiò delicatamente la mano sul suo avambraccio scoprendosi un po’ agitata, c’era tutta l’aristocrazia di Londra che li attendeva nell’altra stanza.
Una mano calda si posò sulla sua e alzando gli occhi incontrò lo sguardo ambrato di Lloyd che le sorrise rassicurante.
“State tranquilla, non avete nulla da temere al mio fianco” queste parole scesero su di lei come un incantesimo scacciando ogni preoccupazione.
Sorridendo al suo promesso avanzarono oltre la tenda fino ad apparire in cima alle scale, gli ospiti trattennero il respiro davanti a quella perfetta immagine costruita ad arte. Sembravano l’incarnazione dell’ideale a cui aspirava la nobiltà: bellissimi e nel fiore degli anni, provenienti da due famiglie antiche e potenti, il mondo era nelle loro mani.
°°°°°
La giovane donna non era abituata a tanta attenzione; tutti si erano voltati al suo ingresso, mille persone si erano avvicinate per salutarla, fortuna che Lloyd l’aveva condotta a passo sicuro attraverso i riti formali di saluto e le era stato accanto nel momento dell’annuncio che tutti aspettavano.
Ora finalmente aveva un secondo di respiro e la sua ricerca di tranquillità l’aveva condotta in giardino, sin dalla sua prima visita era sempre rimasta affascinata dall’antico salice che ora tintinnava nella notte. Nella sua mente innamorata le piaceva pensare che quei campanelli erano stati messi lì per lei.
“Ma guarda se questa non è la ragazza del momento!” disse una voce acuta alle sue spalle.
“Pare proprio che siamo al cospatto della donna più fortunata di Londra, che emozione!” aggiunse un altra con tono civettuolo.
Molly si voltò con un sorriso: “Susan! Cassidy! Siete riuscite a venire!”
Le due cugine Griffiths erano vestite all’ultima moda come sempre, Molly sospettava seriamente che molte mode fossero partite proprio da loro. Pur essendo torante dalla scuola di buone maniere francese ormai da diversi anni, mantenevano ancora molti contatti con Parigi e non ne facevano un mistero. Quella sera Susy indossava un abito giallo pastello in raso, con le spalline ornate da ricami in verda chiaro che venivano ripresi sulla gonna. Cassidy invece aveva optato per una tonalità di rosa chesi sposava splendidamente con i suoi capelli rossi, il vestito le lasciava le spalle scoperte ed era coordinato con un giro collo da cui pendeva una pietra rossa come il sangue. Erano un incanto, Molly sapeva perfettamente, anche senza voltarsi, che molti giovani uomini le stavano fissando palesemente.
“Ma certo!” le rispose Cassidy “Non ci saremmo mai perse l’evento sociale dell’anno, pensa che sei talmente famosa che persino Gertrude Holls ha inghittito l’invidia e ha cercato di parlare con noi”
“Quella lì farebbe qualunque cosa pur di mettere le mani su qualche pettegolezzo succulento” Susan storse il nasino perfetto come se avesse sentito un brutto odore.
Quella con Gertrude era una faida di vecchia Peter, ormai Molly non si ricordava neanche com’era iniziata, ma andava avanti da anni.
“Comunque non importa, parliamo d’altro, come va con Lloyd” disse ancora Susan avvicinando la testa con aria cospiratoria.
Molly arrossì violentemente.
“Bene” disse esitante con un filo di voce, improvvisamente la fresca aria serale era diventata soffocante.
“Solo bene?” sussurrò Cassidy con un sorriso predetorio “Non ci dirai che dopo tutti questi mesi, un noto don giovanni come Lloyd Prince non ha tentato nulla?”
“No… lui non mi metterebbe mai in una situazione compromettente, è un uomo gentile”
“Ma dovete sposarvi! Cosa vuoi che importi? Sarà tuo marito comunque, non sarebbe compromettente, non dirmi che non sei curiosa neanche un po’?”
La guardarono con aspettativa e lei si convinse che ormai anche le orecchie le erano diventate scarlatte.
“Lui, dice molto spesso, che aspetta il matrimonio con ansia.”
“E…?”
“E l’altro giorno ha detto che mi porterà in luna di miele a Venezia”
Gli urli acuti delle ragazze quasi inghiottirono completamente la voce che richiamò l’attenzione di Molly.
“Signorina Lancelot” la chiamò una cameriera che non aveva mai visto prima, con i capelli castani raccolti nello chignon che caratterizzava tutte le serve della tenuta Prince “Il signorino Prince vorrebbe vedervi, potreste raggiungerlo in biblioteca al più presto?”
Dietro di lei, Susan e Cassidy esplosero in un coro di risatine cariche di sottintesi che non aiutò il rossore della povera ragazza.
Sapeva che forse non avrebbe dovuto dirlo, Susan e Cassidy erano care amiche ma Molly era dolorosamente consapevole che il giorno dopo la voce sarebbe arrivata distorta e rivisitata a tutte le fanciulle della buona società.
Distratta dal suo imbarazzo, veleggiò giù per il corridoio salutando distrattamente gli illustri ospiti del suo futuro marito. La biblioteca era posta nella parte sul retro della casa a quando finalmente arrivò in vista delle pesanti porte dorate il ciangottare della festa era lontano dietro di lei.
Bussò delicatamente ma non ebeb risposta.
Bussò ancora ma non si sentivano suoni provenire da dentro la stanza.
Infine socchiuse delicatamente l’uscio, era possibile che con una stanza così grande il suo bussare non fosse stato udito. Non c’era nessuno in vista e la ragazza entrò guardandosi intorno senza capire: era convinta che il suo amato Lloyd la stesse aspettando lì. Inoltre era strano che le luci fossero accese se la stanza era vuota.
Stava quasi per andarsene quando notò una tazzina in terra accanto alla grande scrivania dove spesso il suo futuro sposo sedeva a leggere, era un mobile massiccio e finemente intarsiato che si accostava perfettamente al prezioso tapppeto.
Una macchia umida segnava che la tazzina era piena quando era caduta e Molly si affrettò a raccoglierla preoccupata. Non s’intendeva molto di tappeti ma la sua sincera speranza era che il tè non macchiasse in modo irreversibile.
Doveva chiamare qualcuno perché l’aiutasse, non voleva fare danni nel cercare di pulire.
Nel rialzarsi notò una paio di stivali familiari dietro la scrivania.
Lloyd era steso in terra apparentemente privo di sensi. Dopo un attimo di terrore Molly si rese conto che il suo petto non si alzava.
Il suo urlo lacerante attraversò la casa mettendo fine ai festeggiamenti.

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