Prompt: vita, missione 5. FIGHT RUBY!
Oh, miei prodi che vi approssimate alla conquista della donzella, ben venuti nel ventunesimo secolo: dove le fanciulle di giorno gridano alla parità dei sessi e di notte sognano che il principe azzurro venga a salvarle.
Sono finiti i tempi in cui ci si prendeva cura l’uno dell’altro all’insegna del motto divid et impera.
L’uno usciva a lavorare per portare i soldi a casa, l’altra si prendeva cura della suddetta casa crescendo i figli e amministrando il denaro.
Ora gli stereotipi sono cambiati: abbiamo donne in carriera perfettamente autonome e uomini che sembrano aver perso la capacità d’impegnarsi seriamente in una relazione.
Vorrei spendere solo un attimo a considerare quest’ultima parola: ‘Relazione’; un tempo non esisteva!
Se un ragazzo e una ragazza si piacevano: si fidanzavano, si sposavano e mettevano su famiglia.
Adesso se due persone si piacciono, ci sono un’infinità di passaggi intermedi:
-Ci provo/ Non ci provo.
-Lui deve essere approvato anche dalle amiche di lei.
-Lei si deve concedere per un (intendo molti) giro di prova.
-Si convive per un po’ (sempre per provare non si sa mai).
-Poi (forse) ci si fidanza e ci si sposa.
– E ci potrebbero essere dei possibili figli nati fra una fase e l’altra, che probabilmente avranno già una certa età, vi porteranno gli anelli.
Questo sempre che in tutto questo provare lui o lei non abbiano fatto un passo falso; e in quel caso diventa:
“Bella regà, ci abbiamo provato ma non ha funzionato”
Con un po’ di fortuna non ci è scappato il ragazzino.
E così si ricomincia; finché il tuo ragazzo o la tua ragazza non diventano il tuo compagno o la tua compagna (non ho mai capito a che età avvenga il passaggio e spero di non capirlo mai).
Miei Renzo e Lucia cosa vi è accaduto?
Quello che succede a tutti suppongo: la gente cambia!
Il che va bene, ci terrei a sottolinearlo, tutto questo circo mi sta benissimo, ognuno è libero di vivere la sua vita come meglio crede.
Quello che non sopporto (credo che ormai anche i muri siano stufi di sentirmelo dire) è l’incoerenza!
Perché è cambiato il gioco ma non le regole?
Situazione:
- Prima uscita: a cena (un classico), all’arrivo del conto:
- Paga lui
- Si fa ‘alla romana’ (si divide a metà)
- Ognuno il suo
Cosa fate? Ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi si opta per la quarta opzione.
- Parte un imbarazzante balletto in cui si cerca di decidere senza offendersi a vicenda. Un ottimo modo per rovinare una bella serata.
Personalmente invece voto per le 3C: Compromesso, Capra e Cavoli.
Offritevi di pagare il conto (voi maschietti) e in cambio proponetele di offrire lei il gelato del dopocena (o la birra, questione di gusti).
Gentili signorine, se state leggendo, venite incontro alle nostre controparti. E non perché hanno bisogno di sentire che ci proteggono, perché gli fa bene all’autostima o cavolate simili. Ma semplicemente perché non possono reprimere certi impulsi più di quanto noi non possiamo evitare di farci film mentali.
Quindi provate a mettere da parte l’orgoglio e arrossite pudicamente, se ancora ci riuscite.
Adesso, facendo un breve conto: quante volte ho detto provare? Questo perché le persone si ‘provano’ come i vestiti.
Ho scritto questo paragone senza pensarci ma è incredibilmente realistico:
- Com’è il ragazzo con cui sei uscita ieri? Simpatico ma un po’ basso.
- Che ne pensi di questa gonna? Carina ma un po’ corta.
Immagino che ai ragazzi non capiti spesso di provare gonne, quindi ho un esempio di riserva per loro:
- Che ne pensi della ragazza di ieri sera? Ha un corpo da paura, ma ha parlato ininterrottamente per ore.
- Hai provato l’Audi A1? Sì, è potente ma consuma troppo.
Perché, tanto per variare un po’, non provate a uscire seriamente con qualcuno? E non vi sto dicendo che dovete scegliere a caso una persona fra i mille; ma che dovete guardali i faccia tutti e mille finché non trovate un volto che non riuscite a dimenticare. Come quando ti entra in testa una canzone.
In bocca a lupo.